domenica 29 gennaio 2017

il film della doMenica #4: American Sniper (2014)

Ultima domenica del mese, ultimo appuntamento dedicato al mio amatissimo Bradley Cooper. Ero molto indecisa sul film da consigliarvi questa settimana ed infatti la scelta è stata lunga e sofferta. Alla fine tra tutte le alternative possibili ha avuto la meglio American Sniper, film di Clint Eastwood di cui in realtà vi ho già parlato qui sul blog. Con sei candidature agli Oscar del 2015, passa inosservato agli occhi dell'Accademy che gli conferisce soltanto la statuetta per il miglior montaggio sonoro. 


Basato sull'omonima biografia, American Sniper racconta la storia del cecchino della Chris Kyle, del suo impegno al fronte e degli effetti che la guerra ha su coloro che la guerra la fanno per davvero. 
L'esaltazione dell'eroe americano così dedito al suo Paese da metterlo prima della sua famiglia e la guerra in Iraq sono la superficie. L'orrore che lo circonda non lo trasforma in un mostro: Chris resta un uomo, che esita prima di colpire, che soffre sulla sua pelle le conseguenze delle sue scelte. Eastwood si vede nella chiarezza delle scene, nell'introspezione dei personaggi, nella capacità di raccontare la storia. Presenta la guerra così com'è: spietata e piena di polvere. Sarà pure un'americanata, ma è davvero una gran bell'americanata.
Bradley Cooper è quasi irriconoscibile: così pompato che a stento riesce a chiudere le braccia, eppure per me questa è una delle sue migliori interpretazioni.
Buona visione,


Emme.

venerdì 27 gennaio 2017

#LaLaLand: un film dedicato ai folli e ai sognatori. 10/10

Ieri sera dopo mesi e mesi d'attesa ho finalmente visto La La Land. Non ho saputo aspettare nemmeno un secondo di più e sono corsa a vederlo proprio nel giorno del suo arrivo al cinema. 
E' senza ombra di dubbio uno dei film più belli che io abbia mai visto ed è ufficialmente nella top 5 dei miei film preferiti. Scritto e diretto da Damien Chazelle, di cui ho già amato Whiplash alla follia, il film ha ricevuto riconoscimenti in lungo e in largo, dalla Mostra del cinema di Venezia ai Golden Globe fino ad arrivare alle ben 14 nominations per gli Oscar del prossimo 26 febbraio, che lo equiparano ai numeri raggiunti in passato solo da Titanic ed Eva contro Eva. Tutto quest'entusiasmo per un musical non si vedeva dai tempi di Chicago (se tu che stai leggendo non lo hai mai visto colma immediatamente questa tua vergognosa mancanza). Io amo i musical, ammiro stupita l'intrecciarsi della narrazione con la danza e adoro quando si lascia alle canzoni il potere di raccontare la storia. Lo ritengo uno dei generi più difficili con cui un artista possa relazionarsi perchè deve essere in grado non solo di recitare, di cantare e di ballare, ma deve farlo contemporaneamente. E lo stesso vale per i registi, le cui competenze devono abbracciare ambiti che si estendono aldilà di quello puramente recitativo. 
Ho visto La La Land circa diciotto ore fa eppure mi sento come se fossi ancora li seduta al mio posto- anche un po' scomodo in verità, dato che lo proiettano nella sala più scadente del multisala. La La Land ha preso il mio cuore, lo ha riempito, lo ha infranto, lo ha rigenerato e poi, non contento, se l'è pure tenuto. Ecco cosa ha fatto questo film. Ecco cosa dovrebbero fare tutti i film. Ed io avrei voluto scriverla prima questa recensione- credetemi ci ho provato- ma non ci sono riuscita perchè non sapevo come tramutare in parole il frullato di emozioni che avevo- e che ho ancora- dentro di me, proprio qui, alla bocca dello stomaco. Mi pare che qualcuno le chiami farfalle e che si sentano quando ti innamori. Si, perchè io di questo film mi sono innamorata. 

La storia potrebbe sembrare semplice e banale se si da un'occhiata veloce alla trama, ma in realtà grazie allo spessore e alla caratterizzazione dei personaggi diventa l'esatto opposto. Lui pianista jazz e lei aspirante attrice uniti dalla volontà di realizzare i propri sogni. E' quello che conta: non smettere mai di crederci, di provarci, di lottare, di insistere. Questo film è un dono a chi non ha mai smesso di sognare ed un promemoria per quelli che invece sono in procinto non solo di chiudere il cassetto, ma di portare il comodino in soffitta. Se a questo, a tutta questa determinazione ci aggiungete l'amore, un amore dolce, pieno, sincero, che non limita, che lascia la facoltà di inseguire la proprie aspirazioni, che è prima di tutto verso se stessi, che c'è e si vede, che porta il nome di un bar, allora il quadro vi sarà completo. Non vi basta? Aggiungete la complicità, il jazz, la follia, il romanticismo, una Hollywood moderna ma anni cinquanta, John Legend con il dolcevita color cammello e mi femro qui. 
E' inutile dirvi che la scena in cui in un vecchio cinema impolverato le loro mani titubanti si intrecciano alla luce di Gioventù Bruciata, solo uno dei tanti riferimenti presenti all'interno del film,
è quella che mi ha emozionato di più, insieme a quella all'Osservatorio, ovviamente. Il finale, e non aggiungo altro, è stupendo, una delle cose più belle in un insieme di cose bellissime. 

Rayan Gosling ed Emma Stone sono a dir poco spettacolari. Rayan Gosling balla il tip tap, cucina, suona sempre con una mano in tasca, con una disinvoltura tale ed un sex appeal che sfido chiunque ad avere; Emma Stone è bravissima, leggiadra nei movimenti del valzer e così coinvolgente con quei sui grossi occhioni blu che se avessi potuto ci sarei andata anche io a vedere il suo one-woman show solo per farla felice. La colonna sonora è formidabile, tant'è che sono due le canzoni del film candidate all'Oscar, City of Stars, in assoluto la mia preferita difatti è già entrata nella mia playlist, e The fools who dream, che racchiude per me le categorie di persone a cui questo film è dedicato: i folli e i sognatori. Ho adorato la fotografia e le scene girate in piano-sequenza (cioè senza stacchi) seguendo movimenti circolari. Purtroppo nonostante la sfrenata pubblicità per farlo diventare un film di massa (De Martino testimonial e le venti persone in sala con me di ieri sera ne sono la prova), La La Land non è un film per tutti, semplicemente perchè il musical è un genere che difficilmente piace. Ma se questo presupposto ve ne dovesse limitare la visione, vi prego, superate i vostri limiti, uscite fuori dagli schemi, procedete ad uno strappo alle regole e guardatelo. Non ve ne pentirete. 

Avrei voluto non finisse mai e non vedo l'ora di rivederlo. Ancora, ancora e ancora. La visione di film come questi mi ricorda perchè il cinema è chiamato la settima arte e, sopratutto, perchè mi piace così tanto. La La Land è da dieci, e se potessi gli darei anche di più. 

A presto,

Emme. 

giovedì 26 gennaio 2017

#Arrival: il potere del linguaggio. 8/10

Quando ho aperto il blog una delle mie paure più grandi era quello che le persone avrebbero pensato di me. Avrebbero pensato che scrivo di merda, che penso di essere una so tutto io e che in realtà di cinema e serie non ne capisco un cazzo- e magari su questo potrebbero anche avere ragione. Il giudizio degli altri è stato- ed è tuttora- uno dei miei limiti più grandi. Lunedì, però, mi sono dovuta ricredere: per la prima volta, dopo ben due anni, io e Chiara, una ragazza che ho conosciuto proprio grazie all'apertura del blog, che mi ha sempre sostenuta e letto con piacere, siamo riuscite ad incastrare i nostri millemila impegni per trascorrere un po' di tempo insieme. Ovviamente siamo andate al cinema e ovviamente abbiamo già programmato il prossimo film da andare a vedere e magari chissà, la prossima volta sarai proprio lei a parlarne qui sul blog.

Ad ogni modo, abbiamo visto Arrival, l'ultimo film di Denis Villenueve con protagonista Amy Adams. Eravamo molto entusiaste di vederlo, ma quando l'abbiamo scelto non ci saremmo mai aspettate che il giorno dopo avrebbe ricevuto ben 8 candidature agli Oscar tra cui quella per miglior film e miglior regia- peccato per la mancata nomination della Adams come miglior attrice protagonista, Adams is the new Di Caprio


Non sto qui a spiegarvi la trama- anche perchè i miei post sono rigorosamente no spoiler- vi basti sapere però che ci sono degli alieni con sette tentacoli, delle astronavi a forma di parentesi ed una linguista (sarebbe l'inizio perfetto per una barzelletta) che tenta di comunicare con i nuovi arrivati per scoprire il motivo della loro visita improvvisa. Appena uscite dalla sala eravamo un po' perplesse, non riuscivamo a dire apertamente se il film ci era piaciuto o no. Questo perchè il realtà tutto diventa chiaro e limpido solamente alla fine, ci sono si degli indizi nel corso del film ma io- data la stanchezza dello spettacolo delle dieci e mezza- non li ho colti se non alla fine, analizzando il quadro nel suo complesso. Non vi arrabbiate se vi sembra di non capirci nulla all'inizio, sarà tutto chiaro un attimo prima della fine. 
Ciò che ho saputo dire fin da subito è quanto mi fosse piaciuto il tema centrale della pellicola: la difficoltà della comunicazione. Viviamo in un era fatta di whatsapp, mail, tweet e status su Facebook eppure a volte dimentichiamo che tutto questo "comunicare" non esisterebbe se non avessimo una lingua da usare, se alla base non ci fosse un collegamento tra una parola, un suono ed un oggetto nella realtà. la lingua è ciò che ci differenzia dagli animali, è ciò che ci rende umani- o alieni, come nel caso del film- è ciò che ci rende noi stessi. Rispecchia la nostra cultura, il nostro modo di pensare, il nostro vissuto. E' qualcosa di strettamente personale, ecco perchè è così difficile comunicare con chi parla una lingua diversa dalla nostra, eppure è alla base di ogni nostra relazione. Louise (è questo il nome della protagonista) ne conosce il potere e lo usa per permettere agli umani di comunicare con gli alieni. Non mancano però i misunderstanding: la traduzione affrettata di un simbolo alieno scatena la possibilità di una guerra universale. Una parola, una sola parole male interpretata avrebbe potuto causare la distruzione di un intero pianeta. Quante volte nella vita di tutti i giorni interpretiamo le parole a nostro piacimento e scateniamo guerre che invece si sarebbero potute tranquillamente evitare? Ho riflettuto molto su questo aspetto e, sarà perchè anche io sono una futura linguista, ho sentito questo messaggio particolarmente mio. Tutto poi si ricollega alla paura di ciò che non conosciamo e che non riusciamo a capire, alla facilità con cui costruiamo muri- ed ogni riferimento a Trup è puramente casuale- invece di gettare ponti, alla velocità con cui ci mettiamo sulla difensiva per paura che qualcuno ci voglia spodestare. 

Il film è classificato come di fantascienza ed ovviamente lo è. Voglio dire, ci sono dodici navicelle che sbarcano in tutto il pianeta- per la prima volta non solo in America, forse il regista ha visto il video dei The Jackal- quindi ovviamente è un film di fantascienza, ma lo è in modo anticonvenzionale. Se vi aspettate sparatorie laser, alieni dagli occhi grandi e neri e liquidi verde acido che bollono in qualche provetta vi siete fatti un'idea sbagliata- c'è solo una piccola esplosione ed un po' di tecnologia aliena molto figa, per il resto si parla e si scrive tanto. Si, si scrive. Sulla lavagnetta. Col Pennarello. E non sull'ipad col pennino. E in realtà gli alieni ci sono, ma non ci sono, non sono loro i protagonisti. E' 
Per farla breve, tutto questo mi ha portato ad affermare che il film mi è piaciuto e che secondo me dovreste vederlo (la fotografia è spettacolare, Amy Adams pure). 

A presto,

Emme.

martedì 24 gennaio 2017

#Oscar2017: tutte le nomination

E' finita da pochi minuti la diretta streaming che ha comunicato al mondo intero le nomination per il premio cinematografico più atteso dell'anno: gli Oscar 2017. L'Accademy ha infatti reso noti i titoli di film, corti e documentari che il prossimo 26 febbraio concorrerrano per la conquista delle tanto ambite statuette dorate. Senza troppi giri di parole, ecco a voi tutti i candidati!

























Tante belle presenze (l'italiano Fuocoammare nella categoria miglior documentario) e qualche assenza pesante (Amy Adams per Arrival come miglior attrice protagonista oppure Deadpool come miglior film). Pronti per la notte delle notti? Mi raccomando, avete più di un mese di tempo: arrivate preparati!

A presto,
Emme.

domenica 22 gennaio 2017

il film della doMenica #3: Il lato positivo (2012)

Nuova domenica, nuovo film per tenervi in compagnia in questo freddo pomeriggio d'inverno. Innanzitutto mi scuso per la mancata pubblicazione della scorsa settimana. Non c'è stato un due- e mi dispiace per questo- ma ci saranno sicuramente un tre, un quattro, un cinque e così via. Sto affrontando un periodo particolare, e non ho ancora ben capito come comportarmi e sopratutto come gestire le mie emozioni. Voglio essere chiara con voi perchè questo blog è nato innanzitutto da una esigenza di scrittura, la più alta forma di onestà intellettuale: il post della scorsa settimana era pronto, ma non l'ho pubblicato semplicemente perchè non ne avevo voglia. Ho lasciato che l'apatia prendesse il sopravvento su tutto, ho fatto vincere la tristezza, lo sconforto e l'abbandono e non ne ho guadagnato nulla, solo una dolorosa sconfitta.  Credo- e voglio- che il film di questa settimana sia per voi e sopratutto per me  uno stimolo a ricercare la bellezza tra le rovine, a non arrendersi, a lottare, a riuscire a cogliere di ogni cosa il suo lato positivo. 
L'attore del mese, come avete potuto già scoprire è Bradley Cooper e il film di questa domenica è Il lato positivo. Con otto nomination agli Oscar del 2013 è in assoluto uno dei miei film preferiti. 

Pat Solitano ha perso tutto: la moglie, la casa e il lavoro. Torna così a vivere con i genitori, dopo aver passato otto mesi in un istituto psichiatrico poiché affetto da disturbo bipolare dovuto alla scoperta dei tradimenti della moglie. Nonostante le difficoltà, è determinato a ricostruire la propria vita, a riconquistare la moglie, a ricucire i suoi rapporti familiari concentrandosi sul cercare il lato positivo di ogni cosa. Fondamentale per la sua rinascita interiore sarà l'incontro con Tiffany, una giovane donna con un passato non meno difficile.
"Sai cosa farò? Prenderò tutta questa negatività e la userò come carburante per trovare il lato positivo! È questo che farò! E non è una stronzata, non è una stronzata. Ci vuole impegno e questa è la verità! "


Buona visione e buona ricerca del vostro lato positivo,

Emme.

lunedì 9 gennaio 2017

#GoldenGlobe: tutti i vincitori della 74° edizione.

Ieri sera- anche se qui da noi era notte inoltrata- si sono tenuti a Los Angeles i 74° Golden Globe. Inutile dirvi che tra sala e tappeto rosso erano presenti così tante celebrities che probabilmente il Beverly Hilton Hotel che ha ospitato l'evento risplendeva di luce propria. Candidati e non hanno sfilato e poi hanno assistito ad una piacevolissima e mai noiosa consegna di premi gestita dal neo padrone di casa Jimmy Fallon, che con la pungente ironia che da sempre lo contraddistingue ha saputo catturare e mantenere l'attenzione di tutti- anche quella di noi poveri spettatori oltreoceano.

L'intro è stata FENOMENALE. Parodia di La La Land ha visto protagonista Jimmy Fallon accompagnato da protagonisti del cinema e delle serie tv più famose, da Nichole Kidman a Jon Snow, da Mr Robot ai ragazzini di Stranger Things (con Eleven che rappa che nemmeno Eminem), fino ad arrivare ad un lento tra le stelle con Justin Timberlake. Anche se non masticate benissimo l'inglese- è l'unica parte non tradotta dagli interpreti- dovete assolutamente vederlo (vi ho postato anche i video, così non dovete nemmeno cercarlo).



Ma passiamo alle cose più importanti: i vincitori. Per quanto riguarda la categoria "cinema" c'è veramente poco da dire: La La Land, che presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia uscirà in Italia il prossimo 26 gennaio, la fa da padrona con 7 statuette conquistate su 7 nomination. Tra queste rientrano ovviamente quella di miglior commedia o musical, quella di miglior regia e di miglior sceneggiatura e quelle di Rayan Goslin e di Emma Stone, rispettivamente miglior attore e miglior attrice protagonista in una commedia o un musical. Il premio per il miglior film drammatico va a Moonlight, che uscirà nelle nostre sale solo il 2 marzo.



Sono contentissima delle due statuette a miglior attore e attrice non protagonista: Aaron Jhonson in Animali Notturni e Viola Davis in Fences. Della maggior parte dei film in concorso ho visto- per forza di cose- solo i trailer- quindi non posso dirvi se sono d'accordo o meno; come sempre dovrò pronunciarmi in un giudizio a posteriori dopo averli visti tutti.



Per quanto riguarda le serie tv il premio più ambito va a Netflix ed al suo The Crown che si aggiudica la statuetta come Miglior Serie Drammatica (già è in cantiere, tra l'altro, una seconda stagione) lasciando a bocca asciutta la HBO. Il premio per la miglior serie tv musical o commedia va invece ad Atlanta, che verrà trasmessa in anteprima da Sky a partire dal prossimo 19 gennaio. Miglior miniserie è invece America Crime Story: People vs O. J.Simpson. Di questi premi non sono contentissima, sopratutto per quanto riguarda la categoria drama e per la quella miniserie per la tv: nella prima avrei gioito alla vittoria di This is Us, che secondo me meritava davvero di portarsi a casa il premio, mentre nella seconda avrei preferito il successo di The Night of (di qui vi ho parlato qui sul blog).


Una cosa è certa: in questa edizione non sono mancate le polemiche. Particolarmente forti sono state quelle nei confronti del neo eletto presidente degli Stati Uniti D'america Donald Trump, specialmente da parte della magnifica Maryl Streep, premiata con un riconoscimento alla carriera dopo trenta nomination ed otto statuette ottenute. Nel suo discorso di ringraziamento l'attrice ha fatto riferimento ad uno sgradevole evento che ha avuto luogo durante la recente campagna elettorale ed a detto: "Quest'anno c'è stata una performance che mi ha fatto digrignare i denti: la persona a cui è stato chiesto di sedere nello scranno più rispettato del paese si è messo ad imitare un giornalista disabile, una forma di mancanza di rispetto e un atto di violenza. Se i potenti usano il loro potere per bullizzare gli altri perdiamo tutti". Dopo il rifiuto di moltissime star ad esibirsi alla cerimonia di insediamento- tra cui le italiane Il Volo e Andrea Bocelli- questo sarà un altro duro colpo da digerire per il nuovo presidente; chissà cosa lo aspetta in quattro anni di mandato!

Vi lascio con la lista completa dei vincitori e vi do appuntamento al prossimo evento più atteso di tutti, gli Oscar!

CINEMA
Miglior film drammatico
Hacksaw Ridge (La battaglia di Hacksaw Ridge)
Hell or High Water
Lion (Lion - La strada verso casa)
Manchester by the Sea
Moonlight

Miglior commedia o musical
20th Century Women
Deadpool
Florence Foster Jenkins (Florence)
La La Land
Sing Street

Miglior attore in un film drammatico
Casey Affleck, Manchester by the Sea

Joel Edgerton, Loving

Andrew Garfield, Hacksaw Ridge
 (La battaglia di Hacksaw Ridge)
Viggo Mortensen, Captain Fantastic

Denzel Washington, Fences

Miglior attrice in un film drammatico
Amy Adams, Arrival
Jessica Chastian, Miss Sloane
Ruth Negga, Loving
Natalie Portman, Jackie
Isabelle Huppert, Elle

Miglior attore in una commedia o in un musical
Colin Farrell, The Lobster
Ryan Gosling, La La Land
Hugh Grant, Florence Foster Jenkins (Florence)
Jonah Hill, War Dogs (Trafficanti)
Ryan Reynolds, Deadpool

Miglior attrice in una commedia o in un musical
Annette Bening, 20th Century Women
Lily Collins, Rules Don't Apply (L'eccezione alla regola)
Hailee Steinfeld, The Edge of Seventeen
Emma Stone, La La Land
Meryl Streep, Florence Foster Jenkins (Florence)

Miglior attore non protagonista
Mahershala Ali, Moonlight
Jeff Bridges, Hell or High Water
Simon Helberg, Florence Foster Jenkins (Florence)
Dev Patel, Lion (Lion - La strada verso casa)
Aaron Taylor-Johnson, Nocturnal Animals (Animali Notturni)

Miglior attrice non protagonista
Viola Davis, Fences
Naomie Harris, Moonlight
Nicole Kidman, Lion (Lion - La strada verso casa)
Octavia Spencer, Hidden Figures (Il diritto di contare)
Michelle Williams, Manchester by the Sea

Miglior regista
Damien Chazelle, La La Land
Tom Ford, Nocturnal Animals (Animali Notturni)
Mel Gibson, Hacksaw Ridge (La battaglia di Hacksaw Ridge)
Barry Jenkins, Moonlight
Kenneth Lonergan, Manchester by the Sea

Miglior sceneggiatura
Damien Chazelle, La La Land
Tom Ford, Nocturnal Animals (Animali Notturni)
Barry Jenkins, Moonlight
Kenneth Lonergan, Manchester by the Sea
Taylor Sheridan, Hell or High Water

Miglior canzone originale
"Can't Stop the Feeling," Trolls
"City of Stars," La La Land
"Faith," Sing
"Gold," Gold
"How Far I'll Go," Moana (Oceania)

Miglior colonna sonora originale
Moonlight
La La Land
Arrival
Lion (Lion - La strada verso casa)
Hidden Figures (Il diritto di contare)

Miglior film d’animazione
Kubo and the Two Strings (Kubo e la spada magica)
Moana (Oceania)
My Life as a Zucchini (La mia vita da zucchina)
Sing
Zootopia (Zootropolis)

Miglior film straniero
Divines (Francia)
Elle (Francia)
Neruda (Chile)
The Salesman (Iran/Francia)
Tony Erdmann (Germania)

TELEVISIONE
Miglior serie drammatica
The Crown
Game of Thrones (Il Trono di Spade)
Stranger Things
This Is Us
Westworld

Miglior serie comedy o musical
Black-ish
Atlanta
Mozart In The Jungle
Transparent
Veep

Miglior miniserie o film per la tv
American Crime
The Dresser
The Night Manager
The Night Of
The People V. O.J. Simpson

Miglior attore in una serie drammatica
Rami Malek, Mr. Robot
Bob Odenkirk, Better Call Saul
Matthew Rhys, The Americans
Liev Schreiber, Ray Donovan
Billy Bob Thornton, Goliath

Miglior attrice in una serie drammatica
Caitriona Balfe, Outlander
Clare Foy, The Crown
Kery Russell, The Americans
Winona Ryder, Stranger things
Evan Rachel Wood, Westworld

Miglior attore in una serie comedy o in un musical
Anthony Anderson, Black-ish
Gael Garcia Bernal, Mozart In the Jungle
Donald Glover, Atlanta
Nick Nolte, Graves
Jeffrey Tambor, Transparent

Miglior attrice in una serie comedy o in un musical
Rachel Bloom, Crazy Ex-Girlfriend
Julia Louis Dreyfus, Veep
Sarah Jessica Parker, Divorce
Issa Rae, Insecure
Gina Rodriguez, Jane The Virgin
Tracee Ellis Ross, Black-ish

Miglior attore in una miniserie o film per la tv
Riz Ahmed, The Night Of
Bryan Cranston, All The Way
Tom Hiddleston, The Night Manager
John Turturro, The Night Of
Courtney B. Vance, The People V. O.J. Simpson

Miglior attrice in una miniserie o film per la tv
Felicity Huffman, American Crime
Riley Keough, The Girlfriend Experience
Sarah Paulson, The People V. O.J. Simpson
Charlotte Rampling, London Spy
Kerry Washington, Confirmation

Miglior attore non protagonista in una serie, in una miniserie o film per la tv
Sterling K. Brown, The People V. O.J. Simpson
Hugh Laurie, The Night Manager
Jon Lihtgow, The Crown
Christian Slater, Mr. Robot
John Travolta, The People V. O.J. Simpson

Miglior attrice non protagonista in una serie, in una miniserie o film per la tv
Olivia Colman, The Night Manager
Lena Headey, Game of Thrones (Il Trono di Spade)
Chrissy Metz, This Is Us
Mandy Moore, This Is Us
Thandie Newton, Westworld

A presto,

Emme.