sabato 26 dicembre 2015

#Narcos: #PabloEscobar protagonista dell'ultimo capolavoro di #Netflix.

Che dite, sono ancora in tempo per gli auguri di rito? Ma si, dai. Auguri a tutti di un sereno e felice Natale.
Come procedono le feste? Avete concluso il lungo pasto iniziato con il cenone della Vigilia o siete ancora a tavola? Io ho mangiato così tanto che anche il solo respirare mi fa venire l'affanno.
Ad ogni modo, in questi giorni di festa, tra una fetta di soppersata ed una di pandoro, ho iniziato (e finito) una serie di cui avrete sicuramente sentito parlare: #Narcos, prodotta e sfornata da #Netflix quest'estate, ma pubblicata in Italia solo ad ottobre, insieme al lancio dello stesso sito di streaming online.

In sole dieci puntate dalla durata varia e basandosi su fatti realmente accaduti, Narcos racconta le vicende del più grande narcotrafficante che la storia abbia mai conosciuto, il colombiano Pablo Emilio Escobar Graviria, fondatore del Cartello di Madillin, un organizzazione di narcotrafficanti che, tra gli anni settanta e ottanta, controllò il mercato della droga in moltissimi paesi, tra cui l'America, il Canada e l'Europa, accumulando un patrimonio di circa 30 miliardi di dollari.

Caratteristica principale della serie è il bilinguismo: girata interamente in Colombia, la maggior parte delle scene proposte allo spettatore sono in spagnolo con sottotitoli in inglese, scelta che conferisce autenticità all'opera. Esse si alternano però alla voce narrante inglese dell'agente della DEA Steve Murphy, incaricato insieme al suo compagno Pena di catturare il famoso criminale.
Anche nei paesi stranieri in cui la serie è stata diffusa si è scelto di mantenere la forma originale, doppiando esclusivamente le parti in inglese e sottotitolando quelle in spagnolo.
Ho apprezzato moltissimo questa decisione, molto intelligente secondo me, e ho realizzato che ho seriamente intenzione di imparare lo spagnolo. Parolacce, minacce e sguardi intimidatori sono sicuramente un buon punto di partenza. 

Questa è solo una delle tante cose che rende Narcos una serie che non potete assolutamente perdere. I dialoghi, la fotografia, l'interpretazione. E' tutto così dinamico, ma allo stesso tempo curato nei minimi particolari. Sono presenti moltissime immagini originali di Escobar (nella sigla, ad esempio) e degli avvenimenti e delle stragi che hanno caratterizzato la Colombia del tempo che rendono il tutto ancora più realistico, senza mai trasformare la serie in un documentario, ma anzi, aiutando lo spettatore medio ad inseristi al meglio in un contesto che è naturalmente lontano dal proprio. Dimenticate Gomorra, dimenticate Romanzo Criminale: siamo ad un livello nettamente superiore. E' plata o plomo miei cari, non c'è una via di mezzo. 

L'attore brasiliano Wagner Moura, a me completamente sconosciuto fino alla scorsa settimana, veste i panni di Escobar in maniera sublime. Più noti sono i volti dei due agenti. Boyd Holbrook, che ha recentemente recitato in Gone Girl-l'amore bugiardo con Ben Affleck, e Padro Pascal, conosciuto da tutti per il suo ruolo ne Il trono di Spade. 
La serie ha riscosso così tanto successo che dopo appena una settimana dal suo debutto, Netflix ha annunciato il rinnovo per una seconda stagione. Non vedo l'ora di vederla, anche se spero non abbassi il livello della prima e soprattutto non ponga le basi per una terza perchè non ne riuscirei a vedere il senso. 

Dunque il mio consiglio è: approfittate di questi giorni di festa per dedicarvi del tempo, e per farlo esiste cosa migliore di iniziare una nuova serie? Io non credo, soprattutto se parliamo di Narcos. Fidatevi di me, non ve ne pentirete. 

A presto,

Emme.