lunedì 26 dicembre 2016

The Night Of- la serie che dovete assolutamente guardare.

Con l'intestino che cerca ancora di digerire il pranzo di ieri e con i libri che mi fissano perchè è proprio arrivato il momento di aprirli, auguro a tutti voi un felice Natale. Spero che le vostre feste stiano andando proprio come desideravate.


Io mi sto impegnando per cercare di recuperare tutti gli arretrati di cui vi ho parlato- sono in pari con Empire, sto recuperando TWD e conto di iniziare Shameless a breve- ed in più sto provando a non rimanere indietro con nessuna delle serie che sto guardando al momento. Venerdì 23- poco prima dell'apertura delle abbuffate natalizie- è stata trasmessa l'ultima puntata di The Night Of ed oggi, prima che mio padre me la spoilerasse (lui l'ha vista ieri sera), in un momento di pausa da parenti e pasticelle, mi sono impadronita del telecomando per guardarla e poterne finalmente parlare con voi. 
In realtà parlare di puntata sarebbe riduttivo data la sua durata- 103 minuti segnati da Sky OnDemand, circa 97 di episodio effettivo- eppure quello che ho visto ha concluso una miniserie e non una saga cinematografica. Se non avete letto il mio post precedente (link qui)- nel caso siete delle brutte persone- vi ricordo brevemente di cosa vi sto parlando: trasmessa da Sky Atlantic a partire da fine novembre, The Night Of è una miniserie in otto puntate prodotta dalla HBO che racconta come lo studente universitario Nasir, di origine pakistana, in una notte apparentemente come tutte le altre si sia trovato incastrato dall'arma del delitto e diverse testimonianze in un omicidio che però non ha commesso. Nasir si affida all'aiuto di un avvocato caduto in disgrazia per dimostrare la sua innocenza al processo. Riuscirà ad essere scagionato? Questo non ve lo dico, perchè se non l'avete vista dovete assolutamente vederla. 

Il personaggio di Nasir -interpretato da Riz Ahmed- è quello che si evolve maggiormente nel corso della storia: le accuse, il carcere, le nuove amicizie e la droga contribuiscono a farlo apparire forte e fiero all'esterno, ma ancor più debole e insicuro nel profondo. Non a caso il suo è un cambiamento sopratutto fisico- sviluppa due spalle che lo fanno assomigliare all'armadio di Narnia- che però non si accompagna a una fortificazione interiore: non prende mai nessuna decisione da solo, ma anzi, lascia sempre che siano gli altri a scegliere per lui, facendosi quasi manipolare, anche se in realtà vogliono tutti aiutarlo. Credo che i tatuaggi che puntata dopo puntata decorano il corpo prima esile e poi muscoloso di Nas siano i più evidenti segni di questo cambiamento: la scritta sin (peccato) sulle dita, un lupo (proprio come la copertina del libro che gli regala Freddy quando dicide di proteggerlo) ed infine una corona. Nasir è stato come il batterio di un virus: ha infettato la vita di tutti coloro che sono entrati in contatto con lui; li ha travolti come un'onda e li ha trascinati a fondo con lui. Il suo cambiamento mi ha ricordato molto quello di Genny nella prima stagione di Gomorra, e la cosa non mi è dispiaciuta per niente. 


Nonostante sia immediato considerare Nasir il centro dei fatti, per me il vero protagonista della serie è John Stone, l'avvocato che lo accompagna il giovane pakistano dai primi momenti di panico nel ventunesimo distretto di polizia all'ultima udienza che decreta la sentenza finale. E' lui il protagonista peerchè è lui che manda avanti la storia, proseguendo le indagini senza esitare nemmeno un secondo dell'innocenza del suo assistito. Inizialmente doveva essere interpretato da James Gandolfini, il famoso Tony de I Soprano, ma in seguito alla sua morte nel 2013- a lui infatti è dedicata la serie- il ruolo è stato affidato prima a Robert De Niro e poi definitivamente a John Turturro. 

La serie ha un andamento ciclico, e l'ultima puntata ne rappresenta la perfetta chiusura. Se vi dicessi che ho amato la risoluzione degli eventi sarei una bugiarda: avrei sì voluto che le cose si fossero concluse allo stesso modo, ma seguendo un iter diverso. Insomma, avrei voluto la stessa fine, ma un mezzo diverso per arrivarci, un colpo di scena- una presa di posizione da parte dell'accusa, in modo particolare- che secondo me è mancato. 
Una cosa che mi è piaciuta tantissimo sono state le inquadrature,-spesso dall'alto o dal basso- e l'utilizzo della profondità di campo. 
Candidata in tre diverse categorie ai prossimi Golden Globe- miglior miniserie o film per la televisione, miglior attore in una mini-serie o film per la televisione a John Turturro, miglior attore in una mini-serie o film per la televisione a Riz Ahmed- la serie, originariamente concepita come una miniserie in otto puntante- potrebbe vedere un seguito. dobbiamo aspettarci un The Night Of 2? Pare, da fonti non ufficiali, che la HBO sarebbe disposta alla produzione di una seconda serie dato sopratutto il successo della prima da parte di pubblico e critica, mentre gli ideatori Richard Price e Steven Zaillian non sono della stessa opinione, a meno che non si trovi un valido sviluppo degli eventi che permetta alla trama di andare avanti.  



Per adesso quindi non ci resta che aspettare eventuali rinnovi e premi che potrebbero arrivare con il nuovo anno. Nel frattempo guardatela se non lo avete fatto o- come probabilmente farò io- riguardatela se l'avete già vista. Merita davvero, fidatevi di me. 

A presto,

Emme. 

venerdì 16 dicembre 2016

5 nuove serie tv da guardare durante le feste di Natale.

Natale è senza ombra di dubbio il periodo dell'anno che mi piace di più. Mi offre sempre l'opportunità di rallentare il ritmo un po' frenetico della vita quotidiana e di dedicare più tempo alle cose davvero importanti della vita: il cibo, il plaid e le serie tv. In realtà al momento tra tesi, tirocinio, ultimi esami e lavoro a stento ho il tempo di accenderla la televisione- e infatti sono indietro con tantissime serie, The Walking Dead, Shameless o Empire giusto per citarne alcune- eppure alla tentazione di iniziarne una nuova proprio non riesco a resistere. Ultimamente, infatti, sono uscite alcune serie delle quali non ho saputo rimandare la visione e che hanno acquistato la priorità su tutte le altre in onda, scalando la classifica e piazzandosi al primo posto della mia lista settimanale di "puntate da vedere". Il mio obiettivo per questo Natale è recuperare gli arretrati, voi, invece, siete sicuramente più diligenti di me e quindi sicuramente in pari con tutte, Per questo vi propongo 5 nuove serie tv da guardare durante le feste di Natale. 

This Is Us viene trasmessa da circa un mese da FoxLife (Sky). Sono solo alla quarta puntata eppure la adoro già. Racconta cinque storie diverse, una per ognuno dei cinque protagonisti, accomunati però dalla loro data di nascita. I destini e le vite dei personaggi si intrecciano le une con le altre tra passato e presente, creando una rete di legami che svelata allo spettatore una casella alla volta e che, spero, solo al termine della stagione, gli permetterà di avere un quadro completo delle vicende. Candidata ai Golden Globe nell'ambitissima categoria Miglior serie drammatica, ha tra i protagonisti Milo Ventimiglia e Mandy Moore ed è la serie perfetta da guardare alle luci intermittenti dell'albero. 


The Crown è uscita su Netflix il 4 novembre scorso, eppure ho avuto la possibilità di iniziarla solo in questi giorni ('sto giro sono io ad essere in ritardo). Candidata anch'essa ai prossimi Golden Globe come Miglior serie drammatica e non solo, racconta in dieci episodi- classica lunghezza Netflix, insomma- la storia della regina Elisabetta II. Un regno troppo lungo per essere trattato in una sola stagione, ed infatti la piattaforma streaming ha già rinnovato per una seconda turnata di episodi. La storia della famiglia reale inglese mi ha sempre affascinata, come quella de I Medici, però a differenza nostra, gli inglesi le serie le sanno fare. Una bella tazza di hot tea e una puntata di The Crown potranno sicuramente alleviare un freddo pomeriggio di Dicembre. 


The night of è la chicca di questa lista, in assoluto la mia preferita. Trasmessa da Sky Atlantic a partire da fine novembre, è una miniserie in otto puntate che racconta come lo studente universitario Nasir, di origine pakistana, in una notte apparentemente come tutte le altre si sia trovato incastrato dall'arma del delitto e diverse testimonianze in un omicidio che però non ha commesso. Si affida all'aiuto di un avvocato caduto in disgrazia per dimostrare la sua innocenza al processo. Adoro la costruzione dei due protagonisti, John Stone, interpretato da John Turturro (originariamente Gandolfini, poi De Niro) e Nazir, che fino ad ora è il personaggio che si è evoluto maggiormente e i cui cambiamenti mi ricordano molto quelli di Genny Savantano nella prima stagione di Gomorra. Una serie questa che vi terrà con il fiato sospeso, proprio come il countdown della notte di Capodanno. 

Divorce è la serie, trasmessa anch'essa da Sky Atlantic, che vede il ritorno di Sarah Jessica Parker sul piccolo schermo. Già rinnovata per una seconda stagione e prodotta dalla HBO, la serie che oserei definire tragicomica, affronta una tematica così delicata come quella del divorzio in modo del tutto inusuale, con quel sottile filo di humor britannico che a me piace davvero tanto. Presente anche quest'ultima nella lista dei candidati ai Golden Globe, questa volta però nella categoria Miglior attrice protagonista in una serie comedy. Le prime puntate non mi sono dispiaciute, rimetto al finale di stagione il verdetto finale. 

The OA esce oggi, 16 dicembre, su Netflix. Sulla serie definita "misteriosa" c'è ben poco da scrivere- anche perchè ancora non l'ho vista. Nessuna informazione è stata rilasciata sulla nuova proposta della piattaforma streaming più famosa al mondo, se non una trama sommaria ed un trailer che lascia tanto spazio all'immaginazione. Una ragazza cieca ritorna a casa dopo sette anni di assenza e- sorpresa, sorpresa- ci vede di nuovo. Non sembra però per niente intenzionata a parlare di cose le è accaduto in questi ultimi anni, nè con l'FBI nè con i suoi genitori. Unico avvertimento: aspettare di aver visto tutte e otto le puntate prima di esprimere un giudizio. Non vedo l'ora di vederla, prospetto una lunga maratona di Santo Stefano, magari mangiucchiando gli avanzi del pranzo di Natale.

Fatemi sapere quale scegliete di vedere e, sopratutto, se i miei consigli vi sono tornati utili. 
A presto, promesso.

Emme. 

lunedì 14 novembre 2016

Le 10 puntate più belle di Grey's Anatomy.

Stasera andrà in onda su FoxLife la prima puntata della tredicesima stagione di Grey's Anatomy. Purtroppo questa è una serie che Sky scegli di non mandare in onda in contemporanea con gli Stati Uniti- così come le altre tre serie di Shonda Scandal, HTGAWM e The Catch- ma dato che nel mio piccolo cerco in tutti i modi di combattere lo streaming illegale, aspetto la programmazione italiana e cerco disperatamente di evitare spoiler di ogni tipo, anche se a volte è del tutto impossibile.
Per celebrare l'inizio della nuova stagione del medical drama più longevo di sempre, ho stilato una lista delle dieci puntate più belle di Grey's Anatomy- non è una classifica, già sceglierne solo dieci è stato difficilissimo, metterle anche in ordine di intensità emotiva sarebbe stato troppo.

1- Una specie di miracolo (3x17)
Dopo l'incidente del ferry boat e l'annegamento, la lotta per la vita di Meredith continua e nessun medico vuole mollare. Meredith si trova in uno strano limbo a parlare con l'artificiere Dylan; Denny, l'ex fidanzato di Izzie; la paziente Bonny; il cane di Meredith Doc; l'infermiera Fellow che era l'assistente di sua madre. 
Risultati immagini per meredith 3x17 greys anatomy
"Io stavo nuotando, stavo lottando... poi ho pensato solo per un secondo, ho pensato "A che scopo?". E ho mollato. Ho smesso di lottare."
2- Vivere o morire (6x24)
La sparatoria al Seattle Grace Hospital in cui Il signor Clark spara a Derek. Meredith e Cristina intervengono subito per salvarlo, dopo aver visto la scena da lontano, ma ha bisogno di un intervento.
La vita dell'uomo è fatta di scelte: sì o no. Dentro o fuori. Su o giù. E poi ci sono le scelte che contano. Amare o odiare. Essere un eroe o essere un codardo. Combattere o arrendersi. Vivere o morire. Vivere o morire. Essere un eroe o un codardo. Combattere o arrendersi. Lo dirò di nuovo per essere sicuro che tu mi senta. La vita umana è fatta di scelte. Vivere o morire: questa è la scelta importate. E non sempre dipende da noi.

3- Paura dell'ignoto (10x24)
Il giorno della partenza di Cristina per Zurigo è arrivato e l'addio tra Meredith e Cristina deve essere pronunciato.
Risultati immagini per ballo meredith e cristina
Non salire su aerei piccoli che possono precipitare e non mettere la mano in corpi che contengano bombe e non offrire la tua vita a uomini armati. Non farlo! Non fare l'eroina. Tu sei la mia persona. Ho bisogno di te viva. Tu mi rendi coraggiosa.
4- Che differenza può fare una giornata.. (05x22)
Derek e Meredith decidono di cedere il matrimonio a Alex e Izzie. Christina fa da testimone ad Izzie e Meredith ad Alex. Quasi priva di forze, Izzie viene accompagnata all'altare da George. 
Oggi è il giorno in cui la mia vita comincia. Per tutta la vita sono sempre stato solo io, un ragazzino che parla troppo. Oggi divento un uomo. Oggi divento un Marito. Da oggi dovrò rendere conto ad un'altra persona, oltre che a me. Da oggi divento responsabile di te. E del nostro futuro. E di tutte le possibilità che il nostro matrimonio ha da offrire. Insieme, qualunque cosa accada io sarò pronto. Per qualsiasi cosa, per tutto. Per affrontare la vita, per affrontare l'amore. Per affrontare le responsabilità e le possibilità. Oggi Izzie Stevens inizia la nostra vita insieme, e ad essere sincero non vedo l'ora. 

5- Ho perso il mio credo 2x27
Denny chiede a Izzie di sposarlo e la ragazza accetta, ma quando torna a trovarlo durante il ballo lo trova morto. Izzie poi confessa al capo di essere stata lei ad aver staccato la pompa ventricolare e di non poter più essere un chirurgo.
Per 5 anni ho dovuto sottostare alle decisioni dei miei dottori. Il chirurgo che mi ha aperto ha deciso della mia vita, non una sola scelta è stata la mia e adesso ho questo cuore che batte, che funziona, posso essere come tutte le altre persone, posso prendere le mie decisioni, posso riavere la mia vita e scegliere di fare l'accidente che voglio. Adesso viene il bello, quindi ascoltami bene, ciò che io voglio sei tu. Tu sei la donna con cui voglio svegliarmi, con cui voglio addormentarmi e con cui voglio fare quello che c'è in mezzo. Ho una scelta da fare adesso, adesso posso scegliere e scelgo te Izzie Stevens.

6- Apparati vitali (8x19)
Cristina chiede ad Owen di confessare i dettagli del suo tradimento, mentre entrambi con la scusa dell'influenza si assentano dal lavoro.
Owen: Ti amerò per sempre, sei l'amore della mia vita. Non amerò mai un'altra donna.
Cristina: Non ti ricordi neanche come si chiama.
Owen: Abbi cura di te.
7- Quando scusarsi non basta più (10x09)
Puntata dedicata alla coppia Callie- Ariziona, che ripercorre la loro storia e le vedi riunisri a pochi secondi dalla fine. 
Facciamo tutti delle cose delle quali non siamo fieri, lo capisco questo. So che nessuno è perfetto, ma come puoi convivere con questo? Come ti puoi alzare ogni mattina e affrontare il mondo, sapendo che potevi fare meglio… che avresti dovuto fare meglio? Dispiacersi può bastare? Dire scusa può veramente guarire le nostre ferite? Alleviare il nostro dolore? Può cancellare il dolore che abbiamo provocato? 

8- Ora o mai più (5x25)
Cristina dice ti amo ad Owen, e Meredith e Dereck si sposano con il post-it. L' episodio si conclude con Izzie e George che si incontrano in ascensore, lui vestito da militare e lei con il vestito rosa che aveva usato la sera del ballo all'ospedale, in cui era morto Danny.
L'hai mai detto? Ti amo. Non posso più vivere senza di te. Hai cambiato la mia vita. L'hai mai detto? Fai dei progetti. Scegli un obiettivo. Lavora per raggiungerlo, ma di tanto in tanto, guardati attorno... Goditi ogni cosa. È tutto qui. E domani potrebbe non esserci più. 

9- Parla ora (10x12)
Durante il matrimonio di April e Matthew Jackson si alza e confessa ad April di amarla.
Io ti amo, April. Ti ho sempre amata. Amo ogni cosa di te. Perfino le cose che non mi piacciono amo… e ti voglio con me. Ti amo e penso che anche tu mi ami… è così? 

10- Nuove scelte (3x25)
A pochi momenti dall'inizio della cerimonia Burke dice a Cristina che non può sposarla sapendo che lei lo sta facendo solo per renderlo felice, così Burke se ne va via.
Ma,non vuoi farlo..Sono là che aspetto di vederti entrare..e sò che non vuoi farlo..sò che non vuoi farlo,ma che lo farai ugualmente perchè mi ami e se io ti amassi..se io amassi te,non la donna che voglio farti diventare,non la donna che spero diventerai..ma te..se ti amassi non starei laggiù ad aspettarti,ma ti lascerei andare.

A presto,

Emme.

domenica 30 ottobre 2016

#DoctorStrange: il mago #Marvel incanta i cinema.

L'universo Marvel mi ha sempre affascinata tantissimo. In quanto universo, però, è infinito. Ci sono tante cose da sapere e da ricordare, e per una novellina come me ( mi manca ancora qualche pezzo per averne un quadro completo) recensire un film della famiglia di Stan Lee sarebbe un po' un insulto. Ho chiesto infatti aiuto ad un'altra emme, quella di Mattia, il mio esperto Marvel di fiducia, che vi parla dell'ultimo super eroe giunto in sala: Doctor Strange. Quello che posso dirvi io è che per adesso è uno dei personaggi che mi è piaciuto di più: mi è piaciuto il fatto che per una volta ci si sia concentrati sulla cura e sull'importanza dello spirito (non a caso l'addestramento avviene in Oriente) e mi è piaciuta la caratterizzazione di Strange realizzata da Benedict Cumberbatch. 

Stephen Strange è un formidabile neurochirurgo che, a seguito di un incidente stradale, perde la possibilità di operare a causa di danni irreparabili alle mani. In preda allo sconforto e assolutamente non in grado di gestire un ego smisurato ed estremamente arrogante, decide di affidarsi alle arti mistiche  e di seguire gli insegnamenti dell'Antico, una secolare entità che metterà alla prova la mente del dottore, incitandolo a guardare oltre il buco della serratura. Qui, scoprirà che il mondo non è solo quello che ha imparato a conoscere da i suoi libri di medicina, ma è composto da un multiverso infinito e, allo stesso tempo, estremamente pericoloso: universi paralleli, altre dimensioni e soprattutto manipolazione del tempo nello spazio. 


Tutto è velocissimo, intricato, a volte anche a testa in giù:  insomma ti ci perdi con lo sguardo. Gli effetti speciali sono spettacolari, e gli scontri dinamici ed intensi. In tutto questo, però, c'è una lucidità invidiabile. Non si perde mai il focus dell'azione, i dialoghi fanno sentire la loro presenza e anche nei momenti più drammatici c'è sempre quel pizzico di ironia che stempera, senza però dare mai fastidio.

Per quanto riguarda i super cattivoni risaltano tre personaggi in particolare: il primo ad entrare in scena è Kaeciulus uno stregone addestrato dall'Antico ma che ha deciso di trovare per conto suo i segreti per raggiungere la vita eterna. Per raggiungere lo scopo diventerà un seguace del secondo cattivone di turno, Dormammu. Quest'ultimo è il signore della Dimensione Oscura e tra le sue molte capacità vi sono la trasmutazione della materia, il teletrasporto interdimensionale, la modifica delle proprie fattezze e dimensioni, il controllo degli elementi, la telepatia, la creazione di esseri artificiali e la capacità di penetrare nella mente degli individui psichicamente più deboli al fine di controllarli. Tutti 'sti poteri, e poi si incarta in un loop. 
Per quanto riguarda il terzo villain, che dire, lo lascio scoprire a voi guardando la scena nascosta dopo i titoli di coda. Attenzione perchè ce ne sono due: non lasciate la sala prima di averle viste entrambe. Ah, dimenticavo la cosa più importante! In questo film verrano poste al 100% le basi per il capitolo che la Marvel ha predisposto per il futuro film "Infinity War", se non avete compreso il perchè allora prestate attenzione all'occhio di Agamotto, una delle due reliquie che Doctor Strange usa per combattere Dormammu. Solo alla fine del film capirete la sua importanza.
In sostanza, consigliato: 8.

A presto,

Emme & Emme.

giovedì 27 ottobre 2016

Ultimo giorno di set per #PLL: gli addii delle liars sui social e la lettera di Marlene King.

Questa notte sono ufficialmente terminate le riprese della seconda parte della settima e ultima stagione di Pretty Little Liars. Come se non fossimo già abbastanza dispiaciuti per la fine di una delle nostre serie preferite e gà abbastanza in ansia per tutto il tempo che dovremo ancora aspettare per cercare di dare finalmente un senso a tutto quello che è accaduto in questi anni, tutte le cinque liars hanno rigirato e rigirato il coltello nella piaga, pubblicando sui solo profili social le ultime foto dal set - ormai quasi smontato del tutto- ringraziamenti e addii strappalacrime, mettendo definitivamente un punto a questa straordinaria esperienza di vita
.
Non riesco a credere che questo giorno sia arrivato. Tra un paio d'ore lavorerò per l'ultima volta nella mia seconda casa. Anche se questo giorno sembra essere pieno di felicità e di tristi lacrime, sarò per sempre grata di condividere con loro quella che sono arrivata a chiamare famiglia. 


Dal primo episodio (questa foto) fino ad ora... addio, Aria. Sei diventata una parte importante della mia vita e della mia identità e in qualche modo mi mancherai, il tuo guardaroba stravagante, la tua capacità di fare qualsiasi cosa per l'amore e l'amicizia. per sempre nel mio cuore!

Dopo sette anni è giunto il momento di dirsi addio.

"Grazie per tutto quello che hai portato nelle nostre vite. Ti dobbiamo molto e rimarremo per sempre grati per i bei momenti e sì, anche per quelli brutti.
Voglio augurare a te, Aria, Emily e Hanna (e Hardy) un po' di pace e di calma ovunque andrete d'ora in poi. Spero che qualsiasi sia il posto in cui finirai ci possano essere meno cadaveri, messaggi, case delle bambole, dipendenze da droga, lacrime e persone amate che spariscono. Ti sei meritata dei momenti di serenità. Leggi un libro. Fai dei pisolini. Tieniti stretta Toby. Spoby per sempre"

E' arrivato il momento di dire addio alla mia seconda casa, ad un personaggio che mi ha aiutato a crescere e a tante persone che significano tantissimo per me. Sentimenti agrodolci oggi, ma sono così fiera di quello che abbiamo fatto.

Marlene King, ideatrice e produttrice della serie, che da anni ci tormenta con nuovi misteri da risolvere, non ha perso l'occasione per ringraziare i fan ed il cast, la famiglia, che l'ha accompagnata e sostenuta in questo lungo cammino, ed infatti in una lettera a cuore aperto scrive:
"Oggi è il giorno in cui finisce Pretty Little Liars, la mia seconda casa negli ultimi sette anni. Quando darò lo stop alle riprese per l'ultima volta, tutte le Liars saranno nella scena. Verranno versate lacrime, verranno scambiati regali e verranno creati gli ultimi ricordi.
Il regalo più significativo, tuttavia, è quella che io chiamo "PLL Family", perché siamo come una famiglia l'uno per l'altro. Abbiamo creato una famiglia a livello mondiale di fan che si sono uniti per guardare e celebrare la serie. Si sono strette e consolidate tante amicizie grazie all'amore che i nostri appassionati fan hanno per Pretty Little Liars.
In un'epoca in cui la tecnologia spesso separa le persone, noi abbiamo usato i social per unirle. Nella sesta stagione, Spencer ha citato A. A. Milne, l'autore di Winnie the Pooh: "Quanto sono fortunata ad avere qualcosa che renda così difficile dirsi addio?". Quelle parole non sono mai state così significative per me come in questo momento.
Grazie al cast, alla troupe e a tutti i fan che hanno tenuto Rosewood in vita: non saremmo da nessuna parte senza di voi. E adesso che quest'era sta finendo, alla mia PLL Family in tutto il mondo non dirò addio, ma: «Ci vediamo presto, stronzetti»"

#tbt season 3

NON DISPERATE! Freeform ha appena annunciato che subito dopo il finale di serie di Pretty Little Liars andrà in onda un EPISODIO SPECIALE! 
"Le star Troian Bellisario (Spencer), Ashley Benson (Hanna), Lucy Hale (Aria), Shay Mitchell (Emily) e Sasha Pieterse (Alison), insieme alla showrunner Marlene King, si siederanno per una lunga intervista senza filtri e senza censure piena di rivelazioni, per parlare di tutti i segreti della serie, degli speciali momenti vissuti dietro le quinte e all'interno della serie.Ai fan verranno date risposte alle domande più scottanti e avranno in esclusiva ulteriori dettagli su A.D. e sulla fine dei giochi di Pretty Little Liars. Questo episodio sarà una celebrazione delle sette stagioni passate, così come anche un modo per dire addio all'amata serie TV"

Say goodbye it's the hardest part.
A presto,

Emme.

sabato 22 ottobre 2016

#TheYoungPope: ecco come si fa una serie tv.

Dio è grande e misericordioso: ecco perchè per rimediare allo scempio de I Medici di inizio settimana ci ha ridonato la speranza di un panorama televisivo migliore con le prime due puntate di The Young Pope, la serie evento ideata, scritta e diretta da quel genio- perchè solo così si può definire e, forse, sarebbe anche riduttivo- di Paolo Sorrentino. 
Una grande produzione internazionale, finanziata da Sky, Canal+ (Dexter, How I meet your mother) e HBO (Game of Thrones, True Detective, Veep) che ha messo insieme un budget di 40 milioni di euro per la produzione dei dieci episodi che compongono la prima stagione. Presentata in anteprima alla 73° Mostra del cinema di Venezia, la serie arriverà in oltre ottanta paesi e, sopratutto, vedrà una seconda stagione. 

Estasi. Pura e limpida. Due ore di cori angelici e visioni celestiali. Ma in fondo stiamo parlando di Sorrentino, e non ci sarebbe quasi bisogno di aggiungere altro (non si è capito che lo adoro, eh?). I tagli di scena, i movimenti di macchina, i dialoghi e perfino i silenzi, i costumi, le luci e i colori: impeccabile, tutto. Inquadrature pazzesche, mezzi busti e soggettive che tolgono il fiato. Colonna sonora calzante ed incalzante. Unica pecca gli effetti speciali: il canguro palesemente finto, così come le colonne che incorniciano papa Pio XIII nel corso della sua prima omelia ed i lampi che la seguono. C'è da dire però che la produzione non ha avuto i consensi per girare in Vaticano, e che gli ambienti interni sono stati tutti riprodotti tra le quattro mura di Cinecittà. E per ripicca..
Dall'intervista di Best Movie con Paolo Sorrentino:
«Ha chiesto il permesso al Vaticano di girare lì?».
«Sì, e hanno detto no».
«Il Vaticano ha visto The Young Pope?».
«No, lo vedranno quando sarà trasmesso in televisione. Loro non mi hanno fatto vedere il Vaticano, io non gli faccio vedere la serie». Vaticano =- Sorrentino 1.
Sorrentino è dispettoso, proprio come il suo papa, Pio XIII, interpretato dal sempre affascinante Jude Law. Un papa americano, giovane e solo. Abbandonato dai genitori viene cresciuto ed educato da Suor Mary (Diane Keaton), che nonostante la sua elezione quale capo della Chiesa, continua ad accompagnarlo nel cammino della vita, e della fede. Altro personaggio emblematico e tutto da scoprire è quello del Cardinale Voiello, segretario di Stato e tifoso del Napoli, interpretato da uno straordinario Silvio Orlando, che recita in lingua inglese e si auto-doppia per la versione italiana in modo eccellente. La caratterizzazione dei personaggi è così precisa che sembrano reali, ma ovviamente non lo sono: l'opera- d'arte, aggiungerei- è completamente frutto della fantasia del suo autore; il contesto è reale, i personaggi sono plausibili ma non realmente esistiti. E lo sono perchè sono umani: fumano, giocano a calcio, leggono il corriere dello sport, bevono cherry cola. Ci credi a quello che stai guardando anche se sai che non è accaduto davvero, cosa che invece non è successa con I Medici, che pur narrando avvenimenti storici sono sembrati più finti dei selfie delle ragazze di prima mattina che si svegliano magicamente truccate ed usano l'hashtag #nofilter.  
Sono un'esteta e sono entusiasta di quello che ho visto: è così che si fa una serie tv degna di essere definita tale. Purtroppo il privato, anche questa volta, vince sul pubblico. Grazie Paolo, grazie Sky.

A presto, 

Emme. 


mercoledì 19 ottobre 2016

#Medici: per me è no.

Boom di ascolti per l'evento dell'anno: le prime due puntate della serie Medici: Masters of Florence sono state trasmesse ieri sera in anteprima mondiale sul primo canale della nostra amatissima televisione nazionale, incollando allo schermo circa sette milioni di telespettatori. La serie, made in Rai ma frutto delle menti inglesi di Frank Spotnitz e Nicholas Meyer, racconta l'ascesa della famiglia Medici, signori di Firenze durante uno dei periodi storici più belli che il nostro paese abbia mai vissuto e che tutto il mondo ci invidia: il Rinascimento. 

Sono bastate due puntate: per me è NO. La serie non funziona, diciamoci la verità. E' noiosa e i cento minuti divisi in due episodi sono sembrati un'eternità. L'ho guardata tutta per poter parlare con cognizione di causa, ma credetemi se vi dico che avrei voluto cambiare canale alla prima pubblicità. Le aspettative erano altissime, e la conseguente delusione è così profonda che mi sembra di sentire l'eco di Lucifero che maciulla Bruto, Cassio e Giuda- giusto per rimanere in tema. 
Innanzitutto, mi fa arrabbiare tantissimo il fatto che per girare una serie sulla nostra storia abbiamo dovuto aspettare che l'idea venisse in mente a qualcun'altro. Cioè, nel corso della sua vita uno studente sente parlare dei Medici quante volte, sette-otto, e nessuno ha mai pensato di farci una serie? Vi sembra possibile che gli altri attingono alla nostra tradizione storica, culturale e letteraria per farci di tutto e di più e noi il massimo che riusciamo a produrre è un prete-ciclista portatore di omicidi? E parlo di Inferno dell'americano Dan Brown che è arrivato nelle sale la scorsa settimana così come de I Borgia che,di produzione franco-tedesca è una delle serie storiche più belle di sempre. Io non me lo spiego, davvero. Abbiamo insegnato al mondo l'arte, la letteratura, la cucina e adesso non sappiamo far altro che copiare, e manco quello ci viene bene. L'unica gioia è che per una volta saranno gli americani a dover aspettare l'uscita in streaming. Come ci si sente, eh?

Partendo dal presupposto che le serie non le sappiamo fare, magari lasciare carta bianca poteva essere l'unico modo per produrre qualcosa di decente. Ma nemmeno così ci è andata bene. Non bastano i nomi del cast internazionale, non bastano i costumi, non bastano le magnifiche ambientazioni storiche. I dialoghi hanno la stessa carica emotiva del mio amico Filippo di prima mattina; il montaggio è abominevole, ti fa bruciare gli occhi che manco quando tagli le cipolle per il soffritto del sugo la domenica; il doppiaggio è orribile. "Vent'anni prima" in continuazione, ma i flashback non costituiscono l'espediente narrativo ideale al fine di una narrazione storica, tralasciando il fatto che l'unica cosa a cambiare era il taglio di capelli di Cosimo de Medici. Nemmeno il bellissimo re del Nord (Richard Madden nel ruolo di Cosimo de Medici), destinato ad innamorarsi di una semplice popolana e costretto anche questa volta a sposare una figlia di Walder Frey è riuscito a svoltare la situazione. Il cross over Medici-GoT è stato sicuramente la cosa più entusiasmante di tutta la serata, seguito a ruota da Alessandro Preziosi  nel ruolo di Brunelleschi, con addosso gli stessi vestiti che aveva ai tempi di Rivombrosa. 

Ma davvero la Rai pensava che bastasse mettere un paio di scene di sesso per trasformare una serie scadente in una di alto livello? Passi da gigante con l'accenno alla relazione omosessuale di Donatello. Ci mancava che lo facevano diventare etero per pudore, quando poi durante il Rinascimento non c'era un artista etero nemmeno a pagarlo in oro e appalti papali. 

Mi sa che per superare la depressione dovrò organizzare un re-watch dei Tudors, al solo pensiero mi sembra già di vedere la luce alla fine del tunnel. Non siamo pronti per le grandi serie internazionali- ovviamente escludendo le produzioni Sky. Gli unici medici che al momento la Rai può permettersi sono quelli della famiglia Martini- e forse nemmeno quelli. 

A presto,

Emme. 

venerdì 23 settembre 2016

#BridgetJonesBaby: i commenti memorabili delle donne in sala.

Se qualcuno avesse provato a girare un film sulla mia vita probabilmente ne sarebbe uscito Bridget Jones. Ecco perchè ieri, nonostante un raffreddore lancinante che oggi mi costringe a rimanere a letto, sono andata a vedere l'ultimo film di una delle saghe cinematografiche più amate di sempre: Bridget Jones's Baby. Annunciato nel lontano 2011 ma girato sono quest'anno, è il sequel di Che pasticcio Bridget Jones (2004), che a sua volta aveva seguito l'iconico Il Diario di Bridget Jones (2001).
somma, una storia che va avanti da circa quindici anni e che pare non avere nessuna voglia di concludersi- ma di questo ne parliamo dopo. 

E' davvero una commedia ben fatta; si rivolge in modo particolare alle donne ma diverte senza esitazioni anche il pubblico maschile. Gli espedienti comici sono tipici della commedia d'amore americana: il modo in cui Bridget e Jack si incontrano; la scena in cui Miranda, in diretta televisiva, ripete una serie di frasi compromettenti che Bridget, impegnata invece in una telefonata, le trasmette distrattamente attraverso l'auricolare; lui che vuole lei e lei che vuole lui ma non riescono ad avere il tempismo giusto.. Insomma, diciamo che la trama non eccelle in originalità, ma è comunque molto divertente. A renderla speciale è sicuramente la capacità di affrontare temi impegnativi in chiave ironica: si parla di maternità in relazione all'età ed al lavoro, di adozione di bambini da parte di coppie omosessuali, della chiusura mentale della religione, del gap generazionale ed è tutto di una semplicità disarmante. Questo è senza dubbio uno degli aspetti che ho apprezzato di più: la critica sociale è presente, ma è solo lo sfondo e sopratutto non è lo scopo del film: quello resta divertire il pubblico, ed è un obiettivo raggiunto a pieno. 
Nel film c'è tantissima musica e la cosa mi è piaciuta un sacco: le canzoni che si susseguono danno ritmo e scandiscono perfettamente i momenti; tenerissimo il cameo di Ed Sheeran. (tenerissimo lui).

Inutile dirvi che la sala era piena di donne con gli estrogeni ai massimi livelli- sembrava quasi di poterli toccare: non dimentichiamo che in questo film Bridget, interpretata da una Reneé Zellweger irriconoscibile che a furia di ritoccarsi si è cambiata i connotati- è contesa tra due uomini- e che uomini, aggiungerei. Il sempre affascinante Collin Firth nel ruolo dell'introverso Mr Darcy ed il nuovo arrivato Mark Qwant, interpretato dal famoso Dottor Stranamore di Gray's Anatomy, Patrick Dempsey. Insomma, tra i due non saprei scegliere, ma se proprio dovessi mi troverei a far parte del #teamMrDarcy: al fascino inglese e al nome del più romantico personaggio letterario di sempre proprio non riuscirei a resistere. Diverse sono state le reazione delle donne che hanno visto il film con me e non sono mancati i commenti! Ecco i memorabili.

- Beat a ess (beata lei)

-Mamma mia quant'è fresco

- Eh capit a Bridget come si da da fare!

-Potrebbe essere mio padre, ma non avete idea di cosa gli farei

-Anche io voglio essere ingravidata da due uomini
(ovviamente è inutile aggiungere che l'ultimo è il mio preferito).



Bridget Jones non è un personaggio, è uno stile di vita. Siamo tutte un po' Bridget Jones o lo siamo state almeno una volta. Abbiamo perso la testa per uomini complicati ed abbiamo passato la serata a mangiare gelato sotto al piumone. Lo siamo state, lo siamo e lo saremo e la cosa non ci disturba affatto, anzi, ci fa quasi piacere. Per una volta siamo contente di identificarci in una donna goffa, timida, impacciata, grassottella- almeno un tempo lo era- e tutt'altro che figa. Ed è in questo che risiede il suo successo. In più il finale aperto, che ovviamente non vi spoilero, pone le basi per un altro film, di cui si parla già sul web. Basta che non ci facciano aspettare altri dieci anni! 
Bridget Jones Baby, per me è si. 8.
A presto,

Emme.

lunedì 19 settembre 2016

Gli #EmmyAwards2016 e il trionfo della #HBO: #IlTronoDiSpade vince e batte ogni record.




Ieri sera si è tenuta a Los Angeles la 68° edizione degli #EmmyAwards, la più prestigiosa cerimonia di premiazione riservata al piccolo schermo - più o meno come i nostri Telegatti di un tempo. Divisi in 113 categorie, sono stati premiati programmi, documentari, film per la televisione e, sopratutto, serie tv.
Il premio più ambito, quello di Miglior serie drama, è andato anche quest'anno a Il Trono di Spade, che si porta a casa anche miglior sceneggiatura e miglior regia per l'episodio "The battle of the bastards", a mio avviso uno dei più belli dell'intera serie. Con i suoi 38 premi, Game of Thrones batte ogni record e diventa la serie più premiata della storia. Tra i ben 5 attori candidati,
Peter Dinklage, Kit Harington, Lena Headey, Maisie Williams e Emilia Clarke, nessuno riesce però a conquistare la statuetta per il miglior attore non protagonista. Vincono invece Ben Mendelsohn per Bloodline e Maggie Smith per Downton Abbey.


Il miglior attore protagonista in una serie drammatica è invece Rami Malek, premiato per il suo ruolo in Mr Robot. Questo è sicuramente il premio che mi ha gratificato più di tutti: Mr Robot è davvero una grande serie, perfettamente studiata e riuscita, l'interpretazione di Rami è immensa ed è giusto che sia stata ufficialmente giudicata la migliore della stagione. Lui poi è un figo della madonna, ieri poi con quel completo bianco ho sbavato così tanto che stamattina la mia stanza sembrava una piscina. Per le donne, invece, è Tatiana Maslany di Orphan Black la miglior attrice protagonista, che scavalca la mia favorita Taraji P. Henson, la favolosa Cookie Lyon di Empire.

Emmy 2016, vince il Trono di Spade ed entra nella storiaNella categoria comedy miglior attrice e miglior serie sono tutti di 'Veep' e della sua protagonista Julia Louis-Dreyfus, serie che mi riprometto sempre di inziare ma che poi non inizio mai. Miglior attore protagonista in una serie comedy è invece Jeffrey Tambor per Transparent, anche se io facevo il tifo per William H. Macy, capostipite dei Gallagher in Shameless, in assoluto una delle mie serie preferite. 
La HBO si porta a casa i due premi più importanti. 

E' stata una notte lunga e scintillante, una di quelle notti che solo Hollywood sa regalare e che da inizio ad una nuova e, si spera, sorprendente stagione televisiva mondiale. Vi saluto con la lista completa dei vincitori e ovviamente vi do appuntamento agli Oscar!

Miglior serie drammatica:
Il Trono di Spade
Miglior attore protagonista in una serie drammatica
Rami Malek – Mr. Robot
Miglior attrice protagonista in una serie drammatica
Tatiana Maslany – Orphan Black
Miglior attore non protagonista in una serie drammatica
Ben Mendelsohn, Bloodline
Miglior attrice non protagonista in una serie drammatica
Maggie Smith, Downton Abbey
Miglior miniserie
The People v. O.J. Simpson American Crime Story
Miglior attore protagonista in una miniserie o film
Courtney B. Vance – American Crime Story
Miglior attrice protagonista in una miniserie o film
Sarah Paulson, The People vs. O.J. Simpson: American Crime Story
Miglior attore non protagonista in una miniserie o film
Sterling K. Brown, People v. O.J. Simpson
Miglior attrice non protagonista in una miniserie o film
Regina King, American Crime
Miglior serie comedy
Veep
Miglior attrice protagonista in una serie comedy
Julia Louis-Dreyfus – Veep
Miglior attore protagonista in una serie comedy
Jeffrey Tambor -Transparent
Miglior attore non protagonista in una serie comedy
Louie Anderson, Baskets
Miglior attrice non protagonista in una serie comedy
Kate McKinnon, Saturday Night Live
Miglior sceneggiatura in una commedia
Aziz Ansari per Master of None
Regia per una serie commedia
Jill Soloway per Transparent
Miglior reality
The voice
Migliore sceneggiatura per una miniserie
The People v. O.J. Simpson American Crime Story
Miglior film per la tv
Sherlock: The Abominable Bride
Migliore regia un varietà speciale
Grease: Live – Thomas Kail E Alex Rudzinski
Miglior sceneggiatura per una serie drammatica
Il trono di spade
Miglior regia per una serie drammatica
Il trono di spade

Emme.