
"La Crème de la Crèm del festival: cento ragazzi selezionati, espertissimi e appassionati, che vogliono fare del cinema il loro lavoro", così ci hanno definiti nel corso degli incontri che hanno caratterizzato questi ultimi otto giorni. E come dargli torto. Magari possiamo aprire una parentesi sull'espertissimi (almeno per quanto mi riguarda) ma la passione quella no. Non si tocca. Non si discute. Anzi, era così reale che quasi avevi l'impressione di poterla respirare, mista all'odore di sudore e di voglia di imparare e, magari un giorno, di farcela.
Grazie per tutto quello che mi avete dato, per quello che mi avete insegnato, per quello che siete e che diventerete. Ho solo un paio di cose da rimproverarvi: #stayopen e #stayrelaxed. La prima perchè inizialmente è stato difficile per me sentirmi parte di un gruppo in cui molti si conoscevano già da anni: da nuova arrivata il mio consiglio per il prossimo anno è di essere un pochino più aperti, così da lasciare i gruppetti ai bei tempi andati del liceo; la seconda è perchè va bene la voglia di farcela, ma non serve a niente voler dimostrare continuamente che siete migliori degli altri: all'inizio tutti Pasolini, poi avete fatto emergere il vostro lato più vanziniamo e siete diventati decisamente più simpatici.
Ringrazio Francesco Alò per essere stato sempre preciso, attento e schietto, forse non sempre super partes, ma infondo esprimere un'opinione è il suo lavoro. Per avere completamente stravolto il mio punto di vista ed il mio approccio alla critica cinmatografica (ne beneficeranno le mie recensioni e questo blog). Ringrazio Gianmaria Tammaro per essere stato sempre disponibile (citiamo a caso Marinelli e Santamaria), giovane e sincero. Per esserci confrontato con me, per avermi ricordato l'importanza dell'allenamento nella scrittura e per aver conquistato la mia ammirazione.
Nonostante io abbia dormito per più di dieci ore, sono stanca. Ho ancora tantissime cose da metabolizzare e, sopratutto, un vlog da editare. Per adesso mi accontento di recuperare le puntate delle serie che ho giustamente trascurato e qualche film che si è aggiunto alla lista di cose da vedere, senza però soffermarmi troppo sui colori dei fumogeni o dei quadri sullo sfondo, sulla simbologia delle mani e dei denti o sui riferimenti a Truffaut. Mi basta poter guardare qualcosa, ripensare a voi e dire: "Però che bello che è il cinema."
Emme.