venerdì 23 settembre 2016

#BridgetJonesBaby: i commenti memorabili delle donne in sala.

Se qualcuno avesse provato a girare un film sulla mia vita probabilmente ne sarebbe uscito Bridget Jones. Ecco perchè ieri, nonostante un raffreddore lancinante che oggi mi costringe a rimanere a letto, sono andata a vedere l'ultimo film di una delle saghe cinematografiche più amate di sempre: Bridget Jones's Baby. Annunciato nel lontano 2011 ma girato sono quest'anno, è il sequel di Che pasticcio Bridget Jones (2004), che a sua volta aveva seguito l'iconico Il Diario di Bridget Jones (2001).
somma, una storia che va avanti da circa quindici anni e che pare non avere nessuna voglia di concludersi- ma di questo ne parliamo dopo. 

E' davvero una commedia ben fatta; si rivolge in modo particolare alle donne ma diverte senza esitazioni anche il pubblico maschile. Gli espedienti comici sono tipici della commedia d'amore americana: il modo in cui Bridget e Jack si incontrano; la scena in cui Miranda, in diretta televisiva, ripete una serie di frasi compromettenti che Bridget, impegnata invece in una telefonata, le trasmette distrattamente attraverso l'auricolare; lui che vuole lei e lei che vuole lui ma non riescono ad avere il tempismo giusto.. Insomma, diciamo che la trama non eccelle in originalità, ma è comunque molto divertente. A renderla speciale è sicuramente la capacità di affrontare temi impegnativi in chiave ironica: si parla di maternità in relazione all'età ed al lavoro, di adozione di bambini da parte di coppie omosessuali, della chiusura mentale della religione, del gap generazionale ed è tutto di una semplicità disarmante. Questo è senza dubbio uno degli aspetti che ho apprezzato di più: la critica sociale è presente, ma è solo lo sfondo e sopratutto non è lo scopo del film: quello resta divertire il pubblico, ed è un obiettivo raggiunto a pieno. 
Nel film c'è tantissima musica e la cosa mi è piaciuta un sacco: le canzoni che si susseguono danno ritmo e scandiscono perfettamente i momenti; tenerissimo il cameo di Ed Sheeran. (tenerissimo lui).

Inutile dirvi che la sala era piena di donne con gli estrogeni ai massimi livelli- sembrava quasi di poterli toccare: non dimentichiamo che in questo film Bridget, interpretata da una Reneé Zellweger irriconoscibile che a furia di ritoccarsi si è cambiata i connotati- è contesa tra due uomini- e che uomini, aggiungerei. Il sempre affascinante Collin Firth nel ruolo dell'introverso Mr Darcy ed il nuovo arrivato Mark Qwant, interpretato dal famoso Dottor Stranamore di Gray's Anatomy, Patrick Dempsey. Insomma, tra i due non saprei scegliere, ma se proprio dovessi mi troverei a far parte del #teamMrDarcy: al fascino inglese e al nome del più romantico personaggio letterario di sempre proprio non riuscirei a resistere. Diverse sono state le reazione delle donne che hanno visto il film con me e non sono mancati i commenti! Ecco i memorabili.

- Beat a ess (beata lei)

-Mamma mia quant'è fresco

- Eh capit a Bridget come si da da fare!

-Potrebbe essere mio padre, ma non avete idea di cosa gli farei

-Anche io voglio essere ingravidata da due uomini
(ovviamente è inutile aggiungere che l'ultimo è il mio preferito).



Bridget Jones non è un personaggio, è uno stile di vita. Siamo tutte un po' Bridget Jones o lo siamo state almeno una volta. Abbiamo perso la testa per uomini complicati ed abbiamo passato la serata a mangiare gelato sotto al piumone. Lo siamo state, lo siamo e lo saremo e la cosa non ci disturba affatto, anzi, ci fa quasi piacere. Per una volta siamo contente di identificarci in una donna goffa, timida, impacciata, grassottella- almeno un tempo lo era- e tutt'altro che figa. Ed è in questo che risiede il suo successo. In più il finale aperto, che ovviamente non vi spoilero, pone le basi per un altro film, di cui si parla già sul web. Basta che non ci facciano aspettare altri dieci anni! 
Bridget Jones Baby, per me è si. 8.
A presto,

Emme.

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