giovedì 11 giugno 2015

#Fury: bombardamenti e cast tutto al maschile.

Dopo circa due settimane di clausura e i primi esami di questa lunga e dolorosa sessione estiva, ho deciso di concedermi una meritata serata relax: kebab completo e cinema in compagnia della mia coinquilina. Essendo lei una fanatica dei film tutti pistole ed esplosioni, ho desistito dall'idea di vedere Youth di Sorrentino (che invece vedrò stasera) ed ho optato per #Fury, super apprezzato dalla critica statunitense, arrivato però nei cinema italiani con grande ritardo a causa del fallimento della casa di distribuzione Moviemax.



Un appassionato del genere lo ha sicuramente apprezzato più di me che non sono proprio una fan delle teste che saltano in aria o dei carri armati che schiacciano le persone: io non lo rivedrei. Uscita dalla sala mi sono sentita sollevata, come se mi fossi tolta un grosso peso dallo stomaco, e questa non è la sensazione che amo provare al termine di un film. L'argomento, già molto pesante di per sé, è stato trattato con una pesantezza tale che io non vedevo l'ora che finisse. Del film ho però apprezzato l'essere totalmente coerente al genere in cui si identifica, senza storie d'amore inutili, ma con invece alla base un forte legame che va oltre quello che unisce due semplici soldati: non mi spiego infatti come una coppietta di fidanzatini accanto a me trovasse romantico baciarsi mentre i tedeschi morivano bombardati.

Devo però spezzare una lancia in favore del cast tutto al maschile, le cui interpretazioni mi hanno lasciata totalmente senza parole.Su Brad Pitt, ormai un habituè delle pellicole a tema Seconda Guerra Mondiale, non c'è bisogno di dire nulla, se non che è come il vino: più invecchia e più diventa bono, e talentuoso, ovviamente; Shia LaBeouf  è straordinario, potrebbe leggere l'abecedario ed essere comunque bravissimo, mentre Jon Bernthal, una vecchia conoscenza dei fans di The Walking Dead, non si smentisce mai: riesce sempre ad ottenere la parte di quello che sta sui coglioni un po' a tutti. Due paroline in più le merita il più giovane della comitiva, Logan Lerman, che con questa interpretazione smette finalmente di essere un attore per bimbiminkia e si conquista un posto strameritato nell'olimpo di Hollywood. 




In conclusione per me è un 5: non bastano due frasi ad effetto ed un cast stellare a raggiungere la mia sufficienza,  ne ho visti di migliori.
Voi cosa ne pensate? Fatemi sapere!

A presto,

Emme.

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