sabato 27 dicembre 2014

"Il ragazzo invisibile" di Salvatores: il primo supereroe made in Italy.

Ogni Natale, dopo aver mangiato come se non ci fosse un domani, imbottita di pandoro e di struffoli, vado al cinema con i miei due migliori amici. E' la nostra piccola tradizione, e non si discute.
Quest'anno l'intenzione era quella di vedere #GoneGirl con Ben Affleck, ma non essendoci più posti disponibili i nostri piani sono cambiati: niente cinepanottene, ma #IlRagazzoInvisibile di Gabriele Salvatores.


Senza aver letto la trama e senza aver visto il trailer, ho comprato il biglietto fidandomi di Salvatores e del suo genio, che sfida le convenzioni del cinema italiano aprendosi ad un campo in cui gli States l'hanno sempre fatta da padrona: fumetti e supereroi.
Le imponenti produzioni Marvel a cui tutti siamo abituati lasciano il posto ad una minuziosa costruzione dei personaggi, con un'attenzione particolare al protagonista Michele e al potere che scopre di avere ereditato dalla madre biologica: l'invisibilità.



E' una storia di crescita, di una presa di consapevolezza: la sensazione di invisibilità agli occhi del mondo si trasforma in un punto di forza, un vantaggio, un super potere.
E' una storia che parla di adolescenti agli adolescenti, che affronta problematiche di spessore attraverso le esperienze di vita di un quattordicenne. 
E' una storia che lascia il segno.

Divertenti sono i riferimenti omaggio ai grandi supereroi: i momenti in camera da letto ricordano un po' Peter Parker alle prime armi, mentre lo smile disegnato sul faro da Stella ci rimanda palesemente a Batman

Le colonne sonore originali sono state scelte mediante un concorso organizzato dallo stesso Salvatores, e rivolto a giovani musicisti senza etichetta, ai quali è stato chiesto di comporre una canzone per il film. Una giuria composta dallo stesso regista, Linus, De Robertisa e Lazzarini ha poi selezionato tra più di 400 brani i tre vincitori: Halloween Party, Wrong Skin e In a little starving place. Insomma, largo ai giovani.

Su Fabrizio Bentivoglio non ho niente da aggiungere: potrei ascoltarlo per ore anche se stesse leggendo l'elenco del telefono. Lo adoro.

In conclusione il mio è un 7 e mezzo accompagnato da un grande inchino al coraggio di Salvatores. Confesso: spero fermamente in un sequel, già accennato dal regista alla prima del film. La scena finale lascia l'amaro in bocca ed ho troppa voglia di sapere come prosegue la storia.

Ci sentiamo prima della fine dell'anno per un post speciale, a presto.

Emme.



1 commento:

  1. Bellissimo, condivido a pieno ma io gli do un 8 e spero in un sequel de" La ragazza premonitrice", molto phoebe in Streghe.
    Baci, A.

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