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lunedì 23 febbraio 2015

La notte degli #Oscar2015: vincitori, vinti ed esclusi.

Stanotte il Dolby Theatre di Los Angeles ha ospitato l'evento più atteso del panorama cinematografico internazionale: la notte degli #Oscar
Una notte magica, che premia film, attori, sceneggiatori, compositori e tecnici di ogni genere che hanno saputo trasformare il loro lavoro in un'opera d'arte; una notte brillante che vede le stars sfoggiare abiti magnifici ed eleganti per attraversare il red carpet più famoso del mondo; insomma una notte unica, che io non avevo per niente intenzione di perdere. Così mi sono piazzata davanti la tv con un Nutella Bready in una mano e Twitter nell'altra, e nel buio del mio salone ho ammirato il susseguirsi delle premiazioni e delle performance che hanno caratterizzato la serata con gli occhi sognanti di una ragazza che spera in un giorno in cui non ci sarà più nessuno schermo a dividerla da quel palco. 




Conduttore della serata uno straordinario Neil Patrick Harris, sofisticato ed ironico allo stesso tempo, è riuscito a rendere la serata piacevole e divertente senza sfociare mai nel ridicolo. Io lo adoro, ho molta stima di lui come attore e come persona, e posso tranquillamente affermare che non ha per niente deluso le mie aspettative. Lascia tutti a bocca aperta presentandosi sul palco in mutande, un momento esilarante, omaggio perfettamente riuscito al film Birdman. A lui tutti i miei complimenti, decisamente promosso.


Da Sean Penn a Lupita, da JLo a Jared Leto: tantissimi gli artisti che si sono alternati nella presentazione delle nominations delle diverse categorie e nella proclamazione dei vincitori. Bellissime le performance musicali nel corso della serata ad opera di John Legend e Common, vincitori con Glory nella categoria Miglior Canzone originale, Lady Gaga, Rita Ora, Adam Levine e Jennifer Hudson.


Tanti bei film in gara ma poche statuette: le più ambite vanno a #Birdman, segnando così il suo trionfo. Di ben 9 nominations riesce a conquistarne 4: Miglior Film, Miglior Regia al messicano Inarritu, Miglior Sceneggiatura Originale e Miglior Fotografia


Segue con un pareggio #GrandBudapestHotel, il mio preferito, che però porta a casa solo premi minori: Migliore Scenografia, Migliori Trucco e Parrucco, Migliore Colonna Sonora e Migliori Costumi, quest'ultimo ad opera dell'italiana Milena Canonero: costumista famosissima a livello internazionale e ideatrice del look di personaggi indimenticabili come Arancia Meccanica o Marie Antoniette, aggiunge la quarta statuetta alla sua collezione e ci ricorda che il cinema in Italia ci scorre nelle vene.


Davvero entusiasta dei vincitori delle categorie Miglior Attore Protagonista e Migliore Attrice Protagonista, rispettivamente Eddie Redmayne per #LaTeoriadelTutto che dedica il premio alla famiglia Hawking, e Julianne Moore per #StillAlice. Già premiate ai Golden Globe, due interpretazioni straordinarie, che non lasciano spazio alle critiche. 
Più combattute le categorie Migliore Attore e Attrice Non Protagonista, che vedono vincitori J.K. Simmons in #Whiplash e Patricia Arquette in #BoyhoodDa quest'ultimo film credo che tutti si aspettassero qualcosa di più: un film di formazione che ha richiesto una lavoro di ben 12 anni di riprese, si è presentato con ben 6 nomination ed è tornato a casa con una sola statuetta.
Tutti discorsi di ringraziamento molto emozionanti e sentiti, che trovano perfetta conclusione nell'applauso e nella standing ovation del pubblico.




Resta completamente a bocca asciutta #AmericanSniper che vince solo per il Miglior Montaggio Sonoro #TheImitationGame che conquista soltanto la Miglior Sceneggiatura Non Originale e #Selma che si distingue solo per la Miglior Canzone Originale.
Per l'animazione la Disney la fa da padrona con #BigHero6 ed il cortometraggio animato #Feast.


Mi trovo sostanzialmente d'accordo con la stragrande maggioranza delle statuette assegnate:
American Sniper non era all'altezza dei film in gara, ha preso quello che meritava, peccato per tutti gli altri candidati a Miglior Film perchè avrebbero ugualmente meritato il riconoscimento.
Grandi esclusi della serata #Interstellar di Cristopher Nolan che vince solo per i Migliori Effetti Speciali, anche se a mio parere avrebbe potuto tranquillamente gareggiare in molte altre categorie, e #BigEyes di Tim Burton che aveva assicurato il premio per la Miglior Fotografia. 
Pessimi i traduttori della diretta e vincitori indiscussi gli occhiali rossi di Canova. 
E' stata un'edizione straordinaria ed io sono pronta per un nuovo anno cinematografico da vivere insieme. 

Thanks to the Accademy for this amazing night, 
see you next year!

Emme.


Per conoscere tutti i dettagli sugli outfit delle stars passate dal mio straordinario amico #DiarioDiUnAcido.


domenica 11 gennaio 2015

#TimBurton vs #ClintEastwood: scontro all'ultimo biglietto.

Il cinema americano ha deciso di farci iniziare bene l'anno: dal 1 gennaio nelle sale italiane sbarcano #BigEyes e #AmericanSniper, rispettivamente diretti da personalità che non hanno bisogno di presentazioni: Tim Burton e Clint Eastwood.
Uno scontro all'ultimo biglietto, ad armi rigorosamente pari: due storie vere, due grandi cast, due auto produzioni, due grandi registi.




Big Eyes racconta la storia della pittrice americana Margaret Keane e delle sue opere dagli occhi grandi e tristi, di cui il marito decide di prendersi il merito. Un grande atto di coraggio e l'appoggio della figlia spingono l'artista a denunciare l'uomo che l'aveva ingannata sin dal primo incontro, e a dimostrare in tribunale la maternità delle sue opere. E' un film che di burtoniano ha ben poco: il tocco del regista si riconosce nelle inquadrature, nell'attenzione ai colori brillanti, quassi accecanti, e nello humor sottile che contraddistingue i dialoghi. Niente di più. Il momento della presa di coscienza e la volontà di affermare se stessa in quanto donna e artista in una società fortemente maschilista come quella degli anni cinquanta e sessanta, si riduce agli ultimi dieci minuti del film. Molto lento. Lo so, la storia è quella, non poteva di certo stravolgerla, ma mi aspettavo qualcosa di più. Bellissima la colonna sonora firmata #LanaDelRey, che le è valsa una canditatura ai Golden Glob.


American Sniper, basato sull'omonima biografia, 
racconta del più grande cecchino della 
storia militare americana, Chris Kyle
del suo impegno al fronte e degli effetti che 
la guerra ha su coloro che la guerra la fanno. 
L'idea comune è che sia un'americanata: l'esaltazione dell'eroe americano così dedito al suo Paese da metterlo prima della sua famiglia sullo sfondo della guerra in Iraq, a mio parere è solo la superficie. Il compito del SEAL era quello di uccidere, di sparare e fare centro, ma ciò non lo trasforma un mostro: resta un uomo, che esita prima di lanciare il proiettile che uccide il bambino, che soffre sulla sua pelle le conseguenze delle sue scelte. Eastwood si vede nella chiarezza delle scene, nell'introspezione dei personaggi, nella capacità di raccontare la storia. Presenta la guerra così com'è: spietata e piena di polvere. A mio parere, una gran bell'americanata, che conferma il primo posto al box office.

Io li ho visti entrambi e ai grandi occhi neri dei quadri della Keane, ho preferito quelli color ghiaccio di Bradley Cooper che guardano nel mirino. 
Quindi squillino le trombe, abbiamo un vincitore!
In attesa della prossima sfida vi saluto, ricordandovi che gennaio è un grande mese: ricominciano tantissime serie tv. A presto,

Emme.